lunedì 10 giugno 2019

Maledetta felicità (Marianne Power) - recensione



La storia vera di una donna che ha deciso di sfidare l’universo self-help per scoprire se esiste davvero una ricetta per la felicità. Emozionante, ironico, profondo e tremendamente divertente.
36 anni, sorridente e solare, un ottimo lavoro come giornalista freelance, una famiglia e pochi, buoni, amici che le vogliono bene. Ecco, questa è Marianne Power. Peccato che lei non si veda così e che abbia un debole per i superalcolici, Netflix e i libri self-help.
Una domenica al risveglio da un’allegra sbornia del sabato sera, Marianne si guarda intorno: la camera è in disordine, ci sono abiti e bicchieri ovunque, è andata a letto vestita e non si è nemmeno struccata. Single da anni, sempre in lotta con la bilancia e con i suoi capelli, vive in affitto in un seminterrato e ha il conto perennemente in rosso; che disastro...
Com’è possibile che tutti quei libri self-help che ha lì sullo scaffale, letti e riletti e sottolineati, non abbiano avuto alcun effetto sulla sua vita? E che cosa succederebbe se mettesse davvero in pratica quello che dicono?
E quindi ecco la soluzione: 12 libri self-help e un anno di tempo per cancellare qualsiasi problema e diventare Perfetta.


RECENSIONE


Ho 36 anni, ho un ottimo lavoro come scrittrice, ho un debole per Netflix, adoro i sonnellini sul divano e i libri di self-help che straripano dalla mia libreria. Non credo negli angeli e nemmeno più in Dio.
Sono sempre in lotta con la bilancia perchè non riesco a controllarmi con il cibo e non faccio attività fisica.
Vivo in affitto e ho il conto sempre in rosso, anche se avevo sempre creduto che quando sarei arrivata alla mia età mi sarei già sistemata in una casa tutta mia e avrei avuto una sicurezza economica inviolabile.
Vorrei di più dalla vita ma mi vergogno di me stessa perchè non mi sento perfetta come vorrei, così faccio di tutto per raggiungere i miei obiettivi da Super Woman ma senza mai raggiungerli e alla fine mi rifugio in me stessa e mi butto su un nuovo libro di self-help nella speranza che mi dia una mano a uscire da questa situazione in cui una parte di me non fa altro che insultarmi e criticarmi negativamente ogni volta che mangio, parlo, scrivo...".
Ops, scusate, stavo parlando di me!
Ritorniamo alla recensione. In "Maledetta felicità", una storia autobiografica, Marianne Power si definisce così: "Ho 36 anni, ho un ottimo lavoro come giornalista, ho un debole per Netflix, adoro i sonnellini sul divano e i libri di self-help che straripano dalla mia libreria. Non credo negli angeli e nemmeno più in Dio.
Sono sempre in lotta con la bilancia perchè non riesco a controllarmi con il cibo e non faccio attività fisica.
Vivo in affitto e ho il conto sempre in rosso, anche se avevo sempre creduto che quando sarei arrivata alla mia età mi saei già sistemata in una casa tutta mia e avrei avuto una sicurezza economica inviolabile.
Vorrei di più dalla vita ma mi vergogno di me stessa perchè non mi sento perfetta come vorrei, così faccio di tutto per raggiungere i miei obiettivi da Super Woman ma senza mai raggiungerli e alla fine mi rifugio in me stessa e mi butto su un nuovo libro di self-help nella speranza che mi dia una mano a uscire da questa situazione in cui una parte di me non fa altro che insultarmi e criticarmi negativamente ogni volta che mangio, parlo, scrivo...".
Ma è la stessa cosa che ho detto di me!
Ok, lo dichiaro: io e Marianne siamo gemelle siamesi separate alla nascita. Ahahaha!
Per tutto il libro, ho solo pensato a una cosa: ma quella sono io!
Le uniche differenze sono che lei beve un sacco di vino e io sono astemia, lei ha molti amici ma è single, io ho un marito ma zero amici su cui poter sempre contare.
Scrivere una recensione di questo libro è come riportare una parte di me stessa, perchè anch'io come lei, ho dedicato mesi, anni... ai libri self-help (tanto che a parte due eccezioni, tutti quelli riportati li ho letti e li conosco alla perfezione) tanto da essere quasi drogata di quel tipo di saggistica. Ogni volta che vado in libreria e scopro qualche self-help sento il bisogno di comprarlo.
Anch'io ho letto tanto ma ho cambiato poco la mia vita, finché non ho conosciuto il Potere dell'adesso tramite la mindfulness che mi ha permesso di vivere meglio e di godere di ciò che ho e di capire che la perfezione non esiste e che io posso amarmi così come sono (proprio come dice Darcy a Bridget Jones) se solo lo volessi.
Anch'io come Marianne ho cercato il cambiamento, una nuova me, seguendo i consigli di Louise Hay, Stephen Covey, Tony Robbins, Rhonda Byrne...
E anch'io ho avuto continue ricadute, ripensamenti, dubbi e quando ho trovato la nuova me ho avuto paura perchè mi sentivo in mezzo all'oceano senza i miei appigli di negatività e depressione a cui mi ero ormai abituata.
E alla fine, capisci che non hai bisogno di un uomo per stare bene, che goderti il presente è l'unica cosa che ti può rendere felice e che i legami affettivi ti danno tanto, ma non quelli sui social. Quelli reali. Come anche essere di aiuto e dedicare del tempo al prossimo. Ma prima di poterlo fare, è necessario fare pace con se stessa, essere gentili e amorevoli con il proprio corpo e con le nostre debolezze.
Un libro che mi sento di paragonare a questo è "Per lanciarsi dalle stelle" di Chiara Parenti, un altro romanzo in cui mi ero identificata moltissimo nella protagonista, ma poi ero rimasta profondamente delusa per la storia troppo romanzata, in cui la protagonista, quando decide di cambiare, non sbaglia mai e non rinuncia mai per paura.
Qui invece la protagonista è più vera perchè quando ti allontani dalla tua zona comfort ti spaventi e spesso la paura di fallire ti fa arretrare o arrendere o ricadere nei vecchi schemi. Questo è ciò che succede spesso a Marianne e io posso dire che è vero al 100% perchè l'ho provato anch'io.
Consiglio questo libro a chiunque, specialmente a chi legge libri self-help come The Secret, Puoi guarire la tua vita o altri.

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