giovedì 26 luglio 2018

Una favola a Manhattan (Alberto Ferreras) - Recensione




Favola a Manhattan (Una)Bella Mara Zavala, detta B, perché Bella su di lei sembra un paradosso, vive e lavora a New York. B ha una peculiarità: è sempre stata grassa. Che sia per colpa della baby-sitter che la rimpinzava di zuccheri da piccola, o del metabolismo troppo pigro nonostante diete e palestra, B è armata di curve generose, che la mettono quotidianamente a disagio. Specie a Manhattan, dove la magrezza sembra un obbligo morale. Boicottata da Bonnie, la sua capa tanto inetta quanto stronza, che le nega la promozione a causa di quei chili in più che la renderebbero impresentabile ai clienti, e senza un fidanzato, B decide di reinventarsi. Decisivo l'incontro con Natasha Sokolov che la introdurrà nel circolo per uomini feticisti della ciccia di cui lei maitresse. B, grazie a questa esperienza, riuscirà a conquistare sex appeal e autostima proprio in virtù del suo difetto.

RECENSIONE



Questo libro nelle altre lingue s’intitola “B come Bella”, un titolo super azzeccato che in italiano cambia e diventa una stupidata perché non c’è nessuna favola qui.
Questo romanzo è bello, bellissimo. Un romanzo che ogni donna dovrebbe leggere perché riesce a farti sentire bene con te stessa, con il tuo corpo e con gli altri.
Non è la classica storia d’amore (quella c’è ma arriva alla fine). In realtà è una storia d’amore che la protagonista ha con se stessa, in un certo senso.
Lei è Bella, ma si fa chiamare B, perché Bella le sembra una presa per i fondelli, dato che lei si sente brutta e si detesta. Non vede nulla di bello in se stessa e anche gli altri, secondo lei, la disprezzano. Ha questa consapevolezza e in un certo senso questa rassegnazione le giustifica il fatto di essere trattata malissimo anche dai suoi colleghi, la sua amica e la sua capa.
Non importa quanto sei brava nel tuo lavoro, ma se sei brutta non vali niente. Questo è il succo.
Un giorno però incontra una donna russa, affascinante e sicura di sé, che le offre un lavoro come confortatrice professionale. Questo non significa che deve prostituirsi, ma solo che deve rendere il suo corpo disponibile per dare conforto.
Difficile per una che detesta il proprio aspetto. Eppure Madame Sokolov crede in lei.
Inizia così un lungo e difficile ma esilarante e simpatico percorso in cui Bella dovrà iniziare ad accettarsi e ad amarsi, in cui degli uomini la veneranno per le cose più inusuali ma anche le più assurde.
I preziosi consigli di Madame Sokolov sono le vere perle del romanzo. Questa donna è un guru e non può non suscitare un’ammirazione infinita da parte del lettore.
Ma anche Bella riesce a entrare nel cuore femminile perché le sue paure e le sue insicurezze sono le stesse di tutte noi e immedesimarsi in lei diventa facilissimo, tanto da sentire di aver quasi perso un’amica alla fine del libro.

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