5. PREGARE CONTINUAMENTE I LETTORI A RECENSIRLI
Intanto è la scrittrice a dover ringraziare di essere stata
scelta dato che i lettori spendono soldi e tempo per leggerla. Vi ricordo che
potevano far altro!
E poi uno non è obbligato per forza a dire cosa ne pensa.
La cosa ridicola è che non gliene freg
a a nessuno delle
recensioni su iTunes, Google Play, Kobo…
No, la recensione ha valore solo se è su Amazon.
Una scrittrice, anni fa, mi aveva pure chiesta di aprire un
account su Amazon per recensirla, ma io all’epoca avevo Kobo e l’acquisto l’avevo
fatto lì, ma a lei non interessava.
A parte il fatto che Amazon sta distruggendo l’editoria e
prendendo un monopolio pericoloso che sono proprio gli scrittori a permetterlo
con il Kindle Unlimited e tutte le altre porcate che si fanno pur di avere il
proprio momento di gloria nella Top100 di Amazon.
Personalmente sono entrata nella Top100 di Amazon quattro
volte (con quattro romanzi diversi) e vi posso assicurare che dopo un anno
tutta l’emozione provata perde quasi di significato perché ciò che conta è
essere lette e apprezzate.
Invece oggi ci si intestardisce a tal punto da perdere se
stessi per scrivere solo erotici (le fotocopie delle fotocopie delle fotocopie
delle fotocopie delle fotocopie di Cinquanta sfumature di grigio) o tutto di
fretta, mettendo sul mercato 10 romanzi all’anno solo per non perdere quel
briciolo di fama guadagnato.
Tutto questo a discapito della creatività dello scrittore
che va a morire a causa delle aspettative e delle pressioni, e a discapito dei
lettori che oggi sono costretti a leggere sempre più in fretta, perdendo
pagine, il filo del discorso o dettagli importanti. Ed ecco che poi arrivano
davvero recensioni negative, ma non come pensate voi, ma nel senso che vengono
riportate parti o scene che il vostro romanzo neanche ha e tu ti chiedi “Ma cos’ha
letto?” e non puoi neanche giudicare perché non sai come e da chi è stato
letto.
RECENSIONI NEGATIVE
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